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Il Burkina Faso, già Repubblica dell’Alto Volta, è un Paese dell’Africa occidentale situato a sud del deserto del Sahara, considerato, secondo i rapporti delle Nazioni Unite del 2007, il secondo Paese più povero del mondo, infatti il 53% della popolazione, che ammonta a circa 15 milioni di abitanti, vive con meno di 1 dollaro al giorno, il tasso di disoccupazione è del 77%, il tasso di alfabetizzazione solo del 28%.
Circondato da Mali, Niger, Benin, Togo, Ghana e Costa d’Avorio, il Burkina Faso resta “inglobato”, senza alcuna possibilità di accesso al mare e senza alcun contatto con le più importanti rotte commerciali trans-sahariane.

È una repubblica, dapprima colonia, ottenne l’indipendenza dalla Francia nel 1960.

Il nome attuale, Burkina Faso, fu istituito il 4 agosto 1984 dal Presidente rivoluzionario Thomas Sankarà e significa, fondendo le due principali lingue locali dell’etnia Mossi e dell’etnia Dioula: la “Terra degli uomini integri”.

Circa il 50% della popolazione è di fede islamica e il 50% cristiana, con forti influenze delle religioni tradizionali animiste. La lingua ufficiale del Paese è il francese, ma quella più parlata è la Lingua Moré. Si contano inoltre ben 67 lingue locali e dialetti.

Quasi completamente privo di materie prime e risorse naturali, il Burkina Faso ha una superficie di 275.000 chilometri quadrati e il suo territorio è prevalentemente pianeggiante, caratterizzato per lo più da praterie semi aride; l’aspetto morfologico presenta un vasto altipiano granitico inclinato da Nord a Sud.

Il Plateau Mossi, così definito perché prevalentemente abitato dall’etnia Mossi, la più antica e peculiare del Paese, si estende nella zona centro-nord del Burkina Faso. Accoglie però anche abitanti appartenenti ad etnie differenti tra le quali alcune nomadi, che, grazie alla buona convivenza, hanno acquisito una parziale stanzialità.

La popolazione burkinabè vive ancora in condizioni di elevata povertà. Il 90% della popolazione attiva è impegnato nell’agricoltura di sussistenza che costituisce la base dell’economia del Paese. Tale attività produttiva è fortemente condizionata però dalle condizioni atmosferiche e, soprattutto al Nord, dal fenomeno della desertificazione che inaridisce e rende poco produttivo il terreno.

Nonostante alcuni passi avanti siano stai fatti durante l’ultimo decennio, in termini di promozione dei diritti sociali essenziali (educazione, sanità, acqua potabile, nutrizione, igiene), il Burkina Faso ha ancora indicatori sociali veramente preoccupanti: il tasso di crescita rapido della popolazione (2,8% annuo), unito ad un tasso di produttività del lavoro agricolo molto basso, riduce gli effetti positivi delle già scarse politiche governative.

Gli indicatori sociali rivelano il reale livello in cui la popolazione burkinabè vive:

Aspettativa di vita per un adulto: 47 anni
Tasso di scolarizzazione al 41%
Mortalità infantile elevata (ben oltre il 5%)
Livello di soddisfazione alimentare bassissimo (230kcal
contro le 2500 kcal richieste


In questo contesto altamente problematico la condizione delle donne e dei minori, categorie sociali già penalizzate in qualunque contesto, è ancor più precaria. Ed è a loro che Kibarè vuole offrire gli strumenti necessari per uno sviluppo consapevole al fine di migliorare le condizioni di vita nel pieno rispetto della loro identità, della cultura alla quale appartengono e delle tradizioni alle quali sono fortemente legati.

 

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