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News Letter Febbraio 2022
EDITORIALE
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EDITORIALE
Cari
amici,
Avremmo voluto aprire questa newsletter, la prima del 2022,
con un serie di belle notizie che potessero compensare la preoccupazione di
questi ultimi mesi nei quali la pandemia da Covid 19 ha ripreso il sopravvento
impedendoci di ricominciare con la nuova normalità che tutti desideravamo. Purtroppo non è così poiché qualche settimana
fa in Burkina Faso ha avuto luogo un colpo di stato militare che ha destituito
il Presidente Cristian Marc Roch Kaborè nominato con elezioni democratiche nel
2016 e successivamente ancora nel 2020, portando al potere il colonnello Paul
Henri Sandaogo Damiba che si è autonominato Presidente del Paese e che dovrebbe
condurlo nel percorso di transizione verso nuove elezioni democratiche.
Il condizionale è d’obbligo in tali
circostanze perché non sarebbe la prima volta che la cosiddetta transizione si
trasforma poi in una reggenza di 27 anni. Attualmente la situazione nel Paese è tranquilla, le frontiere sono
state riaperte, così come le scuole e Kibarè non trova impedimenti nella
conduzione dei suoi progetti (sia le adozioni a distanza che i progetti già
avviati e che sono ancora sotto monitoraggio.) È un po’ più complesso metterne in campo di
nuovi perché si rende necessaria una missione in loco dei nostri operatori e
ciò non è stato possibile fino ad ora sia a causa della pandemia che del colpo
di stato. Ci auguriamo nei prossimi mesi
di riuscire a superare le difficoltà oggettive di un nostro spostamento per
recarci in Burkina Faso e per lavorare, finalmente, sui nuovi progetti che
erano già in cantiere dal 2019 prima che la pandemia ci travolgesse.
In questa newsletter riportiamo due articoli estratti dalle
riviste Nigrizia e Africa, due autorevoli voci che si occupano del continente
Africa e che sintetizzano in modo esplicativo e chiaro le condizioni che hanno
condotto al colpo di stato in Burkina Faso, collegato ad altri eventi analoghi
in Mali e in Guinea, e le ragioni politiche che stanno creando un movimento di
protesta nell’Africa occidentale.
E poi vi racconteremo quello che Kibarè, nel suo piccolo,
continua a fare in Burkina Faso per mantenere vivo il contatto con il Paese e
la sua popolazione. Anche nel 2022 metteremo in campo alcune iniziative di
raccolta fondi che ci aiuteranno, insieme alle donazioni di alcuni sostenitori
fedeli, a svolgere al meglio le nostre attività.
Non perdeteci di vista!
Olivia Piro
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