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NEWSLETTER DICEMBRE 2024

EDITORIALE

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Cari amici,

in questi giorni siamo stati invitati in alcune scuole primarie della provincia per parlare dei nostri progetti ai bambini che le frequentano affinché, in occasione del Natale, siano sensibilizzati sul tema della solidarietà, della condivisione e della giustizia sociale. Un approccio molto laico, esente da etichette religiose, che abitui i bambini a non concepire il Natale soltanto come una sfrenata festa del consumismo, ma come un’occasione per conoscere realtà diverse e, spesso, meno privilegiate di quella in cui viviamo. Realtà che fanno, comunque, parte del nostro essere umani e che, pur se lontane nello spazio, ci chiedono di non essere complici, restando in silenzio, di chi vorrebbe il genere umano perennemente diviso tra ricchi e poveri, sfruttatori e sfruttati, forti e deboli, guerrafondai e cultori di pace.

Parlare ai bambini di queste tematiche non è semplice, anche se possiamo avvalerci dell’ausilio di video che, in genere, spiegano più di centinaia di parole. Mi tocca sempre il cuore constatare quanto i bambini siano interessati, pur se molto piccoli, alle nostre attività, alle nostre scelte, ai nostri progetti. E mi lasciano di stucco le loro domande così centrate sull’argomento e così razionali nella loro semplicità che deriva da menti ancora non contaminate da quanto di più negativo possa circondarli. E mi viene da pensare, ancora una volta, che, senza i bambini, avremmo già perso l’orientamento e saremmo alla deriva, navigando in un mare nemico che, anziché cullarci, ci scaraventa contro gli scogli.

E allora, al di là del valore che la religione cristiana attribuisce a questa festività, mi piace rendere più umano quel bambino la cui nascita festeggiamo la notte del 24 dicembre, trasformando il Natale nella festa della nascita di tutti i bambini, ovunque essi siano, a qualsivoglia religione appartengano i loro genitori, qualunque siano le loro caratteristiche somatiche e qualunque sia la lingua che usano per comunicare con i loro simili.  La festa della nascita che altro poi non è che la celebrazione della vita che si rinnova e riesce a vincere, sempre.  Il mio pensiero va alle migliaia di bambini che, in questo anno di orrori impronunciabili, hanno perso la vita nei conflitti, nelle guerre, negli attentati, ma anche nelle bidonville, nei villaggi remoti di luoghi colpiti da carestie e malattie o per mano di chi avrebbe dovuto proteggerli e favorirne la crescita. E, nel loro rispetto, auguro a tutti voi, amici che ci sostenete e ci siete vicini, di immergervi in un Natale che ci aiuti a trovare la forza di agire affinché ai bambini sia consentito vivere.

Buon Natale di pace!

Olivia Piro



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